Conte Carlo Lazzoni

Carrara e le sue Ville

Ristampa anastatica


Società Editrice Apuana, 2021 (1880)
Formato: 17x24
Pagine: 448 - Lingua: Italiano

Nuovo

"La guida è “positiva”, tratta di arte, di bellezza, non scende sotto la superficie delle cose – come avviene ancora oggi in molte pubblicazioni patinate- Il suo fine è ri-costruire l’identità, celebrare il progresso delle laboriose classi medie e della ristretta elite dei maggiorenti: palazzine moderne e sontuose, ricche di marmi e preziose suppellettili, laboratori di scultura ornati da gessi e sculture dirette ad ornare piazze e palazzi delle maggiori città del mondo, ville e casini di campagna, sparsi nelle colline e nel piano, palazzi nobili. Moderni e lucenti bars che si contrapponevano alle sordide cantine, scuole tecniche e ginnasiali per i figli della buona borghesia, balli di gala nel grande salone della prestigiosa Accademia di Belle Arti, centro della scultura marmorea e della cultura cittadina, il Teatro degli Animosi dove si susseguivano balli di società, rappresentazioni teatrali e soprattutto liriche, il Casino Civico, che nelle sue stanze ospitava la buona società nei suoi ozi, svaghi ed affari.

Questo, del 1864, è l’interessantissimo “Elenco dei soci fondatori il Casino Civico di Carrara”: Baratta Aristide, Baratta Giovanni, Bajni Luigi, Bardi Antonio, Binelli Lorenzo, Binelli Giuseppe, Binelli Carlo, Bigazzi Giovanni, Bonanni Vincenzo, Boni Colombo, Brizzi Achille, Casoni Ariodante, Carusi Cybei Tommaso, Cucchiari Giovanni Battista, Cabrini Francesco, Del Nero Cav. Francesco, Del Nero Giuseppe, Del Medico Conte Cesare, Del Medico Conte Alessandro, Fontana Annibale, Fabbricotti Nicola, Fiaschi not. Ferdinando, Fabbricotti Giuseppe, Fabbricotti Carlo, Goldemberger Giovanni, Ghetti Iacopo, Ghetti Demetrio, Goody Giovanni, Goody Carlo, Lodovici Stefano, Lazzoni Conte Carlo, Lazzoni Conte Giulio, Lazzoni Conte Emilio, Lazzerini prof. Giuseppe, Lazzerini Augusto, Marchetti Agostino, Micheli Ferdinando, Mezzani Enrico, Manfredi Carlo, Monzoni Conte Ferdinando, Nicoli Pietro, Orlandi Giuseppe, Pelliccia Ginesio, Passani Avv. Andrea, Pasquali Avv. Epaminonda, Peghini Dott. Giuseppe, Pollina Carlo, Robson Tommaso padre, Robson Tommaso figlio, Salvini Francesco, Sarteschi Carlo, Sarteschi Luigi, Siccardi prof. Avv. Ferdinando, Tacca Avv. Giuseppe, Triscornia Alessandro, Triscornia Ferdinando, Triscornia Odoardo, Tenderini Dott. Giuseppe, Torrey Franklin, Visdomini Didimo, Bienaimé Francesco. Una fotografia “scritta” della elite liberale carrarese tra Risorgimento e fine di secolo.

L’elenco dei soci di questa “benemerita istituzione” è già, di per sé, l’elenco della elite dominante ; l’elenco di coloro i quali ricopriranno le cariche elettive nelle amministrazioni locali, provinciali e parlamentari, dei sindaci di nomina regia, dei consigli di amministrazione delle banche, dell’ Ospedale Civico, della Camera di Commercio. Poco studiate nei loro riti sociali, nei complessi intrecci famigliari e di interessi, le borghesie urbane carraresi rappresentarono un caso singolarissimo nella regione. L’emulazione del modello di vita anglosassone, da cui traevano l’essenza del liberismo economico e politico di cui si dicevano fautori. Dell’Inghilterra e degli inglesi mutuavano cultura, lingua e stile, inviando regolarmente i propri rampolli a fare studi e pratica di mercatura a Londra o a New York; e gli stessi gusti anglosassoni entravano nel disegno e negli arredi delle loro sontuose dimore. Il classico salotto borghese ricco di pesanti drappeggi, di tavoli e sofà in noce, del biliardo, dei marmi pregiati e dell’immancabile orologio a pendola, il salotto tipico di tanta letteratura ottocentesca lo ritroviamo puntualmente nei leziosi inventari dei beni del Casino Civico o dell’eredità di Domenico Andrea Fabbricotti ai figli.

Una borghesia compiutamente ottocentesca, entusiasta per i progressi della scienza e della tecnica, capace di progettare e intraprendere la costruzione di una tra le più ardite e alte strade ferrate d’Europa destinata al trasporto dei marmi; e degli illustri turisti, quali i membri del Congresso Geologico Internazionale del 1883, condotti a visitare quella straordinaria catena orografica delle Apuane e quella millenaria opera dell’uomo che sono le cave, ormai note in tutto il mondo grazie alla fotografia, alle litografie, alle centinaia di soggetti rappresentati nelle cartoline postali".

Daniele Canali, Carrara: Ritratto di una città nel suo “secolo d’oro”

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