Carla Breschi

Due città sulla Linea Gotica

Fortificazioni, popolo, testimoni a Carrara e Massa 1943-1945


Società Editrice Apuana srl, 2023
Formato: 17x24
Pagine: 204 - Lingua: Italiano

Nuovo

Il gruppo Terre Alte del CAI ha proseguito l’attività di ricerca e riscoperta delle “tracce dell’uomo” sulle nostre belle Apuane, individuando un argomento che inizialmente sembrava non molto ampio e di relativamente facile esecuzione: le testimonianze della Linea Gotica nel territorio di Massa e di Carrara. In realtà la ricerca si è rivelata più lunga, complessa e impegnativa del previsto, non esiste infatti alcuna pubblicazione dedicata, su questo specifico argomento, al nostro territorio, poiché la storiografia tratta essenzialmente della Linea Gotica nella sua totalità, da Marina di Carrara a Riccione, ponendo l’accento soprattutto sulle vicende belliche come le stragi e i tanti tragici episodi di guerra che l’hanno drammaticamente caratterizzata; molte sono inoltre le testimonianze della lotta partigiana, mancava però una analisi accurata delle tracce visive della Linea Gotica, del complesso cioè di fortificazioni, spesso ben conservate, che si possono osservare nel nostro territorio.
Soci del Club Alpino Italiano, i componenti del Gruppo Terre Alte hanno prediletto le vestigia più propriamente legate alla montagna e che per la stessa conformazione aspra delle Apuane non sono alpinisticamente alla portata di tutti, non solo ma, ben mimetizzate e spesso nascoste dalla vegetazione, appaiono dopo attenta osservazione e conseguente studio. Durante le ricognizioni sul territorio il Gruppo si è reso conto che l’impresa non sarebbe stata né breve né agevole, soprattutto nel tratto detto “Il Catenaccio di Carrara”, dalla foce del Torrente Parmignola al Monte Sagro, perché presenta molte, talvolta impreviste ma razionali e mirate deviazioni rispetto alla linea difensiva principale. Più continuo e meno complesso è invece il catenaccio di Massa in cui la Linea Gotica si snoda secondo un tracciato fisso che presenta peraltro belle testimonianze.
È necessario premettere per chiarezza e informazione dei lettori che gli avvenimenti riportati nelle testimonianze non sono esposti in ordine cronologico, perché abbiamo ritenuto opportuno ambientarli e riferirli ai luoghi esaminati lungo il percorso della Linea Gotica. Inoltre, come il lettore potrà verificare, le testimonianze sono anonime, sia per espressa richiesta degli autori, sia perché, anche a loro giudizio, fatti, azioni, imprese e tutto ciò che è stato compiuto, devono essere considerati collettivi, privi quindi di qualsiasi personalismo, in quanto volti allo stesso fine: la ribellione verso l’oppressione e la guerra e la difesa di un bene sacro, uguale, imprescindibile per tutti gli uomini: la libertà.
È doveroso inoltre specificare che nella raccolta e compilazione di fatti e avvenimenti hanno avuto uguale importanza tutte le diverse anime politiche e sociali di cui era composta la Resistenza, che è un fenomeno complesso da analizzare, diverso e mutevole a seconda dei luoghi in cui agiva. Nella nostra provincia assunse caratteri particolari, perché, dopo la prima organizzazione in bande, sorsero le formazioni partigiane divise in genere sulla base delle ideologie politiche e delle convinzioni personali; pertanto a cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti e repubblicani, nella nostra zona si aggiunse anche la componente anarchica. Nella presente trattazione non appaiono volutamente differenze dottrinali tra le diverse componenti della Resistenza, tuttavia esistevano e generavano inevitabili contrasti di opinioni e azioni, sebbene ogni individuo, in ogni formazione, pur mantenendo il carattere proprio e le personali convinzioni, in quelle circostanze, per intima certezza, necessità e coerenza, avrebbe dovuto agire per il bene comune superiore alle idee, concezioni, schieramenti politici.
Molte e interessanti sono le testimonianze dirette degli allora giovanissimi attori o incolpevoli spettatori delle vicende, e proprio attraverso le loro memorie il Gruppo di ricerca ha voluto evidenziare soprattutto gli aspetti umani, i sentimenti, le vicissitudini della gente comune: la quotidianità, la solidarietà, la compassione e, per chi ha combattuto, il coraggio spesso al limite della inconsapevolezza proprio dei giovani, ma soprattutto “l’arte di arrangiarsi” tipica nei momenti difficili degli Italiani, abituati da sempre ad opporsi con l’astuzia, la fantasia e l’improvvisazione agli invasori, doti preziose in guerra e che, come vedremo, mancano ad altri popoli più organizzati e razionali, ma meno ingegnosi.
Il Gruppo non ha voluto fare un saggio di storia né di strategia militare, ambizione superiore alle sue forze, sebbene dal susseguirsi delle vicende belliche e dalla posizione e descrizione delle fortificazioni si delinei, almeno sommariamente, la tattica di guerra dei diversi schieramenti, ma la Storia che, come dice il poeta, è fatta dai grandi ed è pagata dagli umili di cui la stessa non parlerà mai, emerge nettamente dalle descrizioni e dalle narrazioni semplici, sincere e immediate e per questo preziose.
Per quanto riguarda la veridicità dei fatti, ci si è limitati a riportare le testimonianze così come sono state narrate, verificando solamente luoghi, date e tempi, consapevoli che la memoria è un procedimento complesso e per sua natura selettivo, perché legato alle caratteristiche dell’individuo, per cui lo stesso avvenimento può essere riferito privilegiando aspetti diversi, ugualmente accettabili e veritieri, mentre è possibile fare storia solo con le fonti che offrono informazioni attendibili in quanto inconfutabili.
Infine, per quanto concerne le opere di fortificazione, ci siamo limitati a descrivere quelle presenti nel catenaccio di Massa e Carrara, corredandole di schemi grafici per maggior chiarezza.
Tutto ciò che è stato riportato alla luce, frutto di oltre due anni di ricerche e ricognizioni sul territorio, belle e intatte testimonianze ancora in gran parte scampate al tempo e agli uomini più sciaguratamente attivi del trascorrere degli anni, sarà, come di consueto, messo a disposizione di tutti, delle scuole in particolare, affinché una società frettolosa e solo attenta all’apparire non dimentichi ciò che è stato e la conoscenza serva per non ripetere i medesimi errori.

La Relatrice
Carla Breschi

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