La Confraternita della SS. Trinità e di S. Ceccardo di Carrara - Capitoli o Costituzioni (sec. XVII)

La Confraternita della SS. Trinità e di S. Ceccardo di Carrara - Capitoli o Costituzioni (sec. XVII)    

Introduzione di Luca Ragoni



Nuovo

Il 16 giugno la città di Carrara festeggia il proprio patrono, San Ceccardo, Vescovo e Martire, protettore di Carrara e, come evidenziato dagli storici, primo conterraneo a lasciar traccia di sé in epoca medioevale e figura che più di altre ha incarnato alcuni dei caratteri maggiormente “distintivi” della “Civitas Carrariae”: il “far fronte senza badare a prezzo”, l’integralità nell’aderire a una fede, sia essa religiosa o laica, una forte e ben caratterizzata “identità” collettiva pure aperta al “diverso da noi”.<br>
È muovendo da queste considerazioni che il Consiglio Comunale ha ritenuto che la giornata in ricordo del proprio patrono potesse essere assunta anche come data di una ricorrenza da dedicare alla nostra città, il giorno in cui ribadire e rafforzare pubblicamente l’amore della comunità carrarese per la propria città.<br>
Festa della Città, quindi, per coltivare la memoria della nostra storia e della nostra tradizione, per meditare sugli ideali e sui valori in cui si riconosce la nostra comunità, per consegnare alle future generazioni il
patrimonio di valori civili e spirituali che rappresentano la nostra identità
e conferire specifici pubblici riconoscimenti alle personalità della
nostra comunità che, nell’anno trascorso, si sono distinte per l’impegno
profuso nella loro personale attività per la crescita e lo sviluppo della
comunità.<br>
Una festa che non sia solo un luogo, uno spazio, ma sappia essere
soprattutto tempo. Un tempo in cui la città celebra i suoi grandi impegni
e fa idealmente il punto sull’anno trascorso. Un tempo in cui tutta
la città si ritrova, riflette su se stessa, sugli impegni che ciascuna delle
sue parti può prendere per contribuire al cambiamento e alla costruzione
di un bene comune ricco e plurale. Un tempo dedicato a far crescere
la consapevolezza di questa comune chiamata, di far crescere l’idea che
tutti siamo responsabili per il futuro della città. <br>Una festa, quindi, non di una parte ma dell’intera città, una città aperta e plurale capace di
chiamare tutte le istituzioni sociali, economiche, culturali, religiose e
politiche a raccolta per costruire insieme il bene comune.
La pubblicazione di questo volume curata dalla professoressa Rosa
Maria Galleni Pellegrini si colloca perfettamente dentro lo spirito di questa iniziativa. L’auspicio che mi sento di fare è che nei prossimi anni a questa eccellente opera si affianchino altri lavori editoriali che aiutino a riscoprire e diffondere la storia e le tradizioni della nostra terra.
Buona lettura a tutti.
Luca Ragoni

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